SCARCERATO ALDO MILANI, ORA LE ACCUSE VANNO TRASFORMATE IN UN BOOMERANG !

La notizia diffusa da subito dai media “mainstream” Giovedì 26 Gennaio parlava di “arresto in flagrante di due esponenti del SI COBAS” per estorsione. Il castello accusatorio, dall’acre sapore di montatura, che voleva in realtà colpire la figura del solo Coordinatore Nazionale del SI Cobas (visto che il secondo accusato è, in realtà, un “mediatore”, estraneo al sindacato di base), è già in gran parte caduto, ma l’effetto-notizia, in termini di denigrazione a livello generale, è stato ottenuto. Anche se per tutti (o quasi) i compagni la notizia è apparsa, aldilà di qualche ingenuità politica commessa da Aldo (e, va ricordato, nessuno ne è immune!…), del tutto inverosimile.

L’immediata e concreta mobilitazione di tutto il SI Cobas, insieme alle diverse manifestazioni di solidarietà politica di gran parte della sinistra di classe, hanno rappresentato un indispensabile sostegno per il compagno, e sono state determinanti per questo primo risultato politico sulla vicenda. Che, in ogni caso, non è ancora chiusa.

Non c’è dubbio che le lotte reali e crescenti, avviate dal SI Cobas, a partire dalla logistica, ed alcune sue prese di posizione a favore di una concreta unità dei lavoratori sulle scadenze, abbiano dato e diano molto fastidio al fronte padronale, soprattutto nel senso che, oltre al danno concreto che gli scioperi procurano loro, alla lunga, potrebbero dimostrare ai lavoratori che una alternativa reale alla politica complice di CGIL, CISL e UIL è concretamente possibile e praticabile. Serve loro, perciò, che lo scetticismo di fondo legato ad una presunta corruzione dei sindacati, di tutti i sindacati, divenga un sempre più diffuso luogo comune, insieme alla sfiducia nell’efficacia delle lotte.

Non c’è poi da meravigliarsi che i vertici dei sindacati “confederali”, il cui collaborazionismo con i padroni già semina a piene mani tale sfiducia, abbiano cercato di utilizzare l’accaduto per dare addosso al SI Cobas ed alle lotte da esso promosse, e potere così riaffermare il proprio monopolio della contrattazione, perseguito con ogni mezzo, in quanto ragion d’essere dei loro apparati!…

E’ certamente importante continuare a vigilare, seguendo tutti gli sviluppi dell’indagine, pur senza farsi troppe illusioni sugli esiti degli accertamenti istituzionali, ma la cosa più necessaria ci pare lavorare ad una controffensiva anche informativa, che, oltre a vanificare il più possibile gli effetti dell’attacco mediatico, punti a chiarire a sempre più settori di lavoratori le differenze di prassi e prospettive a tutti i livelli tra un sindacato combattivo, oltre che “conflittuale”, ed un sindacato che esiste, puntellandosi sempre più esclusivamente su riconoscimenti formali di padroni ed istituzioni.